martedì 23 febbraio 2010

Ceramica di Deruta: La difesa del Raffaellesco e del Ricco Deruta

Il Comune di Deruta scende in campo, con in testa il sindaco Alvaro Verbena, per combattere al meglio - come ha già iniziato a fare da tempo - una guerra importante contro la contraffazione e la concorrenza sleale. Nel corso della conferenza stampa il sindaco, affiancato dal professor avvocato Giuseppe Caforio (della cattedra di diritto industriale), ha ringraziato la Guardia di finanza per la brillante operazione effettuata ed ha sottolineato
"come debba esserci sempre e coesistere la collaborazione tra enti e forze dell'ordine"
, soprattutto in questo settore, che nella città di Deruta vede 1500 partite Iva e 9mila addetti. Il tutto - ha ricordato Verbena - sia per difendere le 120 botteghe artigiane di "ceramica artistica" sia per tutelare il consumatore finale. Deruta ha otto secoli di storia di arte ceramica alle spalle - come può ammirare chi visita il museo della ceramica, in città - e ancora oggi il comparto rappresenta la principale fonte economica della comunità, tanto che Deruta fa parte, insieme ad altre 35 realtà dell'Associazione italiana città della ceramica (Aicc). Il sindaco ha ricordato come fin dal suo insediamento (nel 2007) abbia subito iniziato una lunga battaglia contro la contraffazione, per tutelare il prodotto ceramico "Deruta" e tutti gli artigiani che lavorano seguendo l'antica tradizione che contraddistingue Deruta in tutto il mondo. Così si è modificato prima lo statuto comunale ("Tutela del nome Deruta"), quindi è stato registrato il marchio collettivo Europeo toponimo "Deruta"; successivamente si è arrivati alla istituzione di una task force per la tutela del marchio Deruta e dei toponimi, segni distintivi e di ogni altro bene riguardante la proprietà industriale ed intellettuale appartenente di fatto o di diritto al Comune di Deruta e alla collettività derutese. Anche nelle nazioni extraeuropee è stato registrato il marchio Deruta.
Ora è in discussione una integrazione all'ordinanza per l'apposizione in forma indelebile della dicitura "fatto in decalcomanie" per i prodotti non dipinti a mano. Lettere di diffida sono state inviate ad alcune realtà della grande distribuzione che vendevano prodotti in ceramica derutese in decalcomania ma con diversa dicitura, oltre a vari esposti in procura. Ed ancora l'amministrazione comunale sta procedendo alla registrazione come diritto di proprietà industriale dei decori tradizionali più conosciuti di Deruta: il "Raffaellesco" e il "Ricco Deruta". Il Poligrafico infine sta ideando la creazione di una pellicola da apporre su ogni prodotto ceramico con lo stemma della repubblica italiana ed un codice per identificare il produttore e la tracciabilità del prodotto.

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