mercoledì 12 gennaio 2011

Allarme per il sottosuolo della città

"Todi ha un tesoro sotto i piedi", disse un assessore qualche anno fa, e ogni iniziativa del Gruppo speleologico o di Urban Divers, lo conferma. Ultima iniziativa la mostra "L‘acqua dei Nobili" che ha chiuso i battenti idomenica, con grande soddisfazione degli organizzatori per il numero dei visitatori e per il rilievo avuto nei mezzi di comunicazione. Una iniziativa organizzata grazie all‘apporto volontario di molti speleologi e subacquei e alla disponibilità del proprietario del palazzo Carlo Pensi da sempre vicino alle iniziative del gruppo speleologico di Todi.
"Durante il periodo di apertura - dice Maurizio Todini, presidente di Urban Divers - sono stati molti i tuderti che ci hanno chiesto quali iniziative avremmo intrapreso per valorizzare il patrimonio geologico, archeologico e storico messo in risalto e documentato da questa ricerca. La risposta è in una nota indirizzata a chi può realmente cogliere l‘occasione per avviare un progetto di tutela e valorizzazione. In primis l‘amministrazione comunale, il sindaco e l‘assessore alla Cultura, ai quali chiediamo di dare un segno tangibile del loro amore per la Città ed in particolare per la sua storia cercando un dialogo che sia produttivo di scelte condivise. Noi siamo preoccupati ed allarmati, e non è la prima volta che lo affermiamo pubblicamente, rispetto alle priorità date in questa nostra città per quel che riguarda la tutela del patrimonio culturale".
La preoccupazione sta nel constatare di continuo, durante le esplorazioni, un progressivo deterioramento del sistema di drenaggi antichi, (nel caso oggetto della mostra il crollo del cunicolo sotto piazza Garibaldi e l‘ostruzione del cunicolo di sfioro del Pozzo della Torre in direzione del parcheggio dell’hotel Fonte Cesia). Allarme anche per i fenomeni di scollamento e cedimento del terreno in varie aree, le stesse oggetto di crolli in epoche lontane, che vengono interpretati e di conseguenza trattati come episodi e non come segnali preoccupanti di un sistema di drenaggio collassato. "e allora - sostiene Todini - ecco gli interventi tampone sul viadotto dei giardini e le transenne in via del mercataccio.
Del resto nessuno ha messo in evidenza come le cisterne di piazza del Popolo non siano più agibili per i turisti e nessuno ancora ha spiegato il perché. Alcuni anni fa pensavamo di poter coinvolgere il Comune in una operazione di ricerca e valorizzazione del patrimonio sotterraneo, unico nel suo genere, ma al di là del contentino di una riunione informale poi nella sostanza i due assessori presenti si sono dimenticati delle urgenze loro comunicate. Infatti, dopo aver investito somme ingentissime per la salvaguardia del colle, sono ancora oggi presenti situazioni di rischio e di abbandono che ancora una volta ci permettiamo di evidenziare". L'elenco è quanto mai dettagliato. Area della Rocca: mancata bonifica parte sottostante i vecchi bagni pubblici demoliti, mancato approntamento di un piano di valorizzazione e tutela (l‘area è stata oramai identificata come discarica!), elemento di pericolo per essere sovrastante la via di accesso al centro storico. Situazione di dissesto-infiltrazioni nel cosiddetto muro etrusco inferiore. Dissesto muro nei pressi di Porta Orvietana. Segni di scollamento Porta Orvietana. Pozzo del Palazzo dei Priori- impossibilità di controllo lesione delle fondazioni. Porta Perugina-Porta Romana: Divieto di coltivazione nei pressi delle mura. Monastero delle Milizie: stato di abbandono e crolli nell’area sovrastante l‘ex Mattatoio. Terreni a monte delle fontane Scannabecco , segni di lesioni e scollamenti".

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