domenica 18 luglio 2010

Aria sceglie Milano al posto di Todi

É stato un sogno che amministratori e tuderti hanno cullato a lungo, quello che Aria Adsl, una azienda emergente di livello internazionale, scegliesse Todi come sede del suo centro direzionale. All'inizio vennero prospettati addirittura 400 posti di lavoro, poi ridotti a circa la metà, ma comunque per Todi un colpo di fortuna capace di far fare a tutta la comunità un salto di qualità sul fronte economico ed occupazionale. Il fatto che il numero uno dell'azienda risiedesse a Todi era un motivo in più per essere ottimisti e così tutto sembrava volgere al meglio quando venne scelta l'ubicazione in cui doveva sorgere la struttura e stilato anche un progetto. Inoltre, cosa più importante, cominciarono a essere assunte delle persone.

Purtroppo con il passare del tempo sono emerse problematiche societarie e l'ambizioso progetto è cominciato a scricchiolare. Il consiglio comunale ha cercato di crederci fino in fondo ma oggi bisogna fare i conti con una realtà che non lascia spazio a troppe speranze. Per i circa 150 dipendenti le prospettive sono infatti nerissime: quelli assunti a tempo determinato dovrebbero essere licenziati e per gli altri la prospettiva non è molto migliore, visto che dovrebbero trasferirsi a Milano, dove l'azienda ha scelto di realizzare la sua sede.

Una scelta difficile per tanti motivi, non ultimo quello economico, di conseguenza anche per loro diventa più di una eventualità la perdita del posto di lavoro. Una situazione che, soprattutto di questi tempi, va considerata da allarme rosso. C'è da chiedersi se non sia doveroso, a questo punto, un intervento del sindaco e dei nostri rappresentanti alla Provincia e alla Regione per cercare una soluzione praticabile per non far piombare nel dramma decine di famiglie. Ci rendiamo conto che non è un problema facile da risolvere ma l'emergenza attuale sul fronte occupazionale, che, fra l'altro, interessa tutta la Media Valle del Tevere, impone che si cerchi ogni possibilità per evitare il peggio. Evitare insomma che il sogno si trasformi in un incubo

Aldo Spaccatini

Corriere dell'Umbria Domenica 18 Luglio 2010

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