martedì 31 luglio 2012

Anche a Todi mercato immobiliare fermo

Non c'è più neanche la caccia all'affare. Il mercato immobiliare di quella che era la città più vivibile del mondo, presa d'assalto da facoltosi stranieri d'oltreoceano, si è arenato in una secca economica che viene da lontano. Non ne fanno mistero gli stessi addetti ai lavori delle numerose agenzie immobiliari, molte delle quali nate su quell'onda dei primi anni Novanta, che operano seriamente sul territorio.
Prima delle opinioni però i numeri. Nel 2011 le compravendite che hanno interessato case, appartamenti, ruderi, ville e casali a Todi sono state circa 177. Nel 2010 erano 166. Un calo netto del 50% rispetto al quinquennio 2003-2008 quando si raggiungevano picchi anche con 280 transazioni annue. Le agenzie immobiliari sono piene di foto, occasioni a prezzi "stracciati", affari irripetibili e offerte per tutti i tipi di portafoglio. Ma le vendite non decollano, anzi: sono ferme con le quattro frecce. La crisi morde, non c'è la sicurezza di un lavoro fisso e per questo le banche sono molto restie nel concedere prestiti per la prima casa, quella delle giovani coppie. Questa in sintesi l'analisi di Marco, agente per Tecnocasa, che poi aggiunge:
"Si soffre una crisi che viene da lontano, che non è tanto dovuta all'edilizia quanto all'economia. I prezzi delle case scendono ma non così tanto rispetto alla scarsa domanda. Le zone in cui si vende meglio restano comunque quelle residenziali appena fuori il centro storico."
I prezzi delle case, stando a quanto dice Monica, sempre di Tecnocasa, si aggirano sui 1.800 - 2.500 euro al metro quadrato per un appartamento ristrutturato in centro e trai 1.600-1.900 per le are più urbane. Finito anche il miracolo degli americani che compravano i casali sulle colline tuderti.
"Dalle ville si è passati agli appartamenti in centro - sostiene Gabriele, agente immobiliare della Gabetti - è un periodo caratterizzato dall'enorme incertezza e prima, di fare investimenti importanti la gente ci pensa due volte, forse anche tre. Le seconde case poi sono 'quasi del tutto sparite come target di mercato."
Colpa dell'Imu? Possibile. Sta di fatto che secondo molti i prezzi delle case non calano quanto forse dovrebbero sulla carta ma poi in fase di trattativa i margini di "ribasso" sono notevoli. Guido perla Gentili Immobiliare però è fiducioso:
"É innegabile che stiamo passando in un forte momento di crisi che investe il settore ma noi riusciamo ad andare ancora bene nella vendita di qualche casale."
La crisi però non risparmia nessuno e miete anche purtroppo delle "vittime" nel settore. Diverse sono le agenzie che hanno dovuto chiudere negli ultimi anni e come ha affermato in confidenza un agente immobiliare locale: "i prossimi mesi non promettono nulla di buono"
Corriere dell'Umbria Martedì 31 Luglio 2012

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